Ogni giorno mi confronto con amici creativi e artigiani, molti fanno parte degli Idealisti, e praticamente tutti troviamo la stessa difficoltà: far capire il lavoro che c'è dietro alla più semplice creazione.
Personalmente, anche ad alcuni eventi dedicati all' handmade mi è capitato di sentire commenti del tipo: ah, qua fanno i lavoretti... ARGH! Premetto che considero lavoretti solo certe produzioni che arrivano dalla scuola materna e che già alle elementari li vedo come laboratori, perchè dai 6 anni, se ben condotti, i bimbi sono assolutamente in grado di creare cose sorprendenti.
Sento la necessità di provare a spiegare, cercando di non annoiarvi, le fasi che portano ad un bijou finito.
Il personaggio principale della mia storia sarà il collare (RE)gizia della serie (RE)tones.
L' idea di partenza era trasformare in chiave moderna e di riciclo, i preziosi monili dei faraoni: perchè anche la "volgare" spazzatura, se lavorata in un certo modo, può diventare preziosa e innovativa.
Filo e Colori di Ila - Collare (RE)gizia shop |
Amo creare pezzi importanti: più sono scenografici, particolari e impegnativi a livello di realizzazione e più mi diverto. Mi appassiono e mi accendo mentre lavoro...
Per il collare della foto ho fatto molti schizzi e bozzetti: portare l'idea sulla carta, mi aiuta a capire come dovrò montarla, quali accorgimenti sarà meglio adottare in fase di montaggio.
Dagli schizzi passo al disegno definitivo, quello che guarderò durante la lavorazione, nelle fasi successive.
Filo e Colori di Ila - Collare (RE)gizia disegno definitivo |
Ora inizia la preparazione delle componenti: come già detto in altri post, c'è una fase di ricerca sui giornali che ho a disposizione. In questo caso tutte le pagine viola, vibranti, con sfumature o texture interessanti sono finite in un raccoglitore.
Per alcune componenti posso usare un punch per tagliare la carta: questo dipende dalla forma che ho deciso per le mie "paillette"; per il collare, volendo ricreare una sorta di piumaggio, ho dovuto disegnare forma per forma, aiutandomi con una sagoma in cartone (ovviamente autoprodotta), e poi tagliare a forbice le piume, una ad una.
Il processo di applicazione della carta alla plastica, richiede un primo passaggio con la colla e altri due, successivi, con la vernice isolante. Sempre una piuma alla volta.
Di nuovo il lavoro di taglio, questa volta della plastica, sempre a forbice.
Finalmente posso passare alla foratura delle componenti e a un' ulteriore rifilatura e regolazione della loro lunghezza.
Ora con l'aiuto di un'altra sagoma preparo il supporto su cui fissare tutte le piume, che voglio ferme, contrariamente ad altri miei modelli. Quindi inizio a cucire, piuma per piuma.
La composizione non è casuale: mano mano controllo che non ci siano paillette con colori e texture simili troppo vicine tra loro. Desidero creare un insieme armonioso.
Filo e Colori di Ila - Collare (RE)tones shop |
Finito il lavoro di cucitura, inizio la lavorazione crochet, con cui ho deciso di rifinire questo bijou. Ma non tutte le ciambelle vengono subito con un bel buco... infatti ho crochettato e smontato questa parte un'infinità di volte, mai completamente soddisfatta (e nemmeno ora lo sono, infatti ho studiato accorgimenti differenti con la stessa tecnica per altre collane).
Altra fase di cucitura, per fissare la base alla parte in cotone e ancora un accenno di stiratura con amido, per sostenere il cotone.
Posso iniziare a lavorare il bottone, che voglio di riciclo come il resto.
Filo e Colori di Ila - Collare (RE)gizia , dettaglio |
Quindi affetto un tappo da prosecco, facendo attenzione a rendere il taglio del sughero il più possibile regolare; dipingo e applico la carta sulla superficie, che ovviamente sigillo con più passate di vernice isolante.
Filo e Colori di Ila - Collare (RE)gizia shop |
Il lavoro si chiude con la lavorazione dell'asola in filo e con lo studio della scatola, che però ho appioppato alle sante mani di mia madre (io e le confezioni non andiamo a braccetto devo dire).
Tutti questi passaggi, hanno portato alla nascita di (RE)gizia. Ma non ho elencato le fasi precedenti: lo studio della colla e delle vernici idonee, che fossero all'acqua e non troppo chimiche, in modo da poter lavare i pennelli con sola vera marsiglia vegetale e senza l'ausilio di solventi, troppo inquinanti dal mio punto di vista... eventuali trattamenti della carta (non tutte le pagine sono uguali, alcune richiedono particolari attenzioni prima di essere applicate al PET, altrimenti non aderiscono).
Vi starete chiedendo il perchè di questo cosmico pippone: ovviamente per presentarvi la (RE)gizia (a cui tengo moltissimo) e per far capire che chi fa handmade (quello vero: non incollaggio di componenti comprate in giro, il mero assemblaggio o la realizzazione di oggetti in serie o tramite kit tutti uguali) compie un atto di ricerca, studia accorgimenti, dedica passione al più piccolo dettaglio, dall'inizio alla fine. Questo implica molte ore di lavoro e di conseguenza un costo differente: molti di noi impiegano più giorni di lavoro per avere un oggetto finito e il collare stesso non è certo nato in un paio d'ore.
Quindi, quando vi trovate davanti a una creazione di vero handmade (o artigianato che dir si voglia), che sia un bijoux, una tazza in ceramica, un mosaico, un abito o qualsiasi altro oggetto, non pensate che sia un lavoretto (un modo orribile di sminuire il lavoro creativo), che il costo sia spropositato, che sia un prodotto come tutti gli altri: in questi manufatti ci sono ore di lavoro e un'infinità di passione (valore aggiunto!).
Spero che queste riflessioni sul fatto a mano, possano aiutarvi a scegliere, sempre di più e sempre con maggiore convinzione, di rivolgervi ai tanti validi creativi presenti nel nostro paese.
I ♥ Handmade (quello vero!)
Brava Ilaaaaaaaaa! E diciamolo, porca pupazza! Una volta, punta sul vivo causa termine "lavoretti" pronunciato da una che fa un lavoro d'ufficio, le ho risposto "Bè dai, tu compili i tuoi modulini, fai le tue telefonatine e sei a posto"... grrrrrrrrr
RispondiEliminaHai fatto benissimo... io sbrocco davanti a questo termine! Mi sento che cambio espressione in modo palese, davanti all'elemento che sversa le inudibili parole!
EliminaBrava Ila!!! Spiegare cosa c'è dietro ad un pezzo... l'idea, la progettazione, la realizzazione, il tempo, la cura... è importantissimo, troppo spesso, forse abituati ormai alle produzioni in serie, le persone non comprendono più il valore di un oggetto fatto a mano!!!
RispondiEliminaE dovremo tornare sull'argomento, ancora, ancora e ancora! In tanti e uniti!
EliminaIla, che bell'articolo e la collana è semplicemente meravigliosa!
RispondiEliminaMi unisco al tuo pensiero: viva l'Handmade, quello vero (e con la "H" maiuscola)!
Un abbraccio enorme, amica :)
Mae, hai ragione... con la H maiuscola e infatti ho corretto!
EliminaCiao tesoro bello, spero che ci si riesca a beccare prima o poi!
Tanto LOVE!
Complimenti Ilaria!
RispondiEliminaGran lavoro, e bellissimo articolo di documentazione!
Grazie ragazzi e speriamo che a botte di dai e dai, il messaggio passi!
EliminaChe bello questo post!!! Dai ci stiamo lavorando, anzi stiamo lavorando sodo per questo...io credo che chi parla di lavoretti muoia dall'invidia...quello di non avere un grande talento come il tuo:)
RispondiEliminaBuona giornata
Ci stiamo lavorando sodo, uniti e la cosa veramente non ha prezzo secondo me!
EliminaGrazie per le parole, però sul serio, chi dice lavoretti non ha indubbiamente capito un emerito piffero!
Un basin!
Ovazione!!!! E poi... quanto sei brava? La mia anima di artigiana si accende davanti ad una manifattura così curata, oltre che all'originalità complessiva del progetto... ti stimo!
RispondiEliminaCosa posso dirti? grazie e ancora grazieeeeee!
EliminaPerò continuiamo a parlarne!
Sulla collana sai già cosa penso, la adoro!!
RispondiEliminaPer i resto... Wowwww! Grande post, bellissimo!! Bravissima!!
Ciao Roby, grazie... quando ci vediamo che ti devo far battezzare un po' di pezzi? he he heeeee!
EliminaLe tue collane sono vere e proprie opere d'arte...altro che lavoretti! Bellissime, uniche e originali...I ♥ handmade! Condivido pienamente tutto quello che dici e mi unisco al coro!
RispondiEliminaBene Lisa! Divulghiamo tutti questo verbo, a costo di diventare ripetitivi. Più siamo e meglio è!
EliminaGrazie di cuore per le tue parole!
Qui meriti una bella ovazione!!!!!!!!! Questo argomento mi tocca sul vivo, il prossimo che mi dice "che bei lavoretti" gli tiro le mie pinze in fronte, di post come questi ce ne vorrebbero di continuo, ma certa gente "fa orecchie da mercante", w l'handmade, ma quello serio, studiato, progettato e ben realizzato!!!!!!!!Ciao Elisa
RispondiEliminaMa noooooooo, non con la violenza e poi rischi di rovinare la pinza... Noi creativi pacifici, portiamo il verbo in pace, isistendo, insistendo, insistendo, insistendo... dimenticavo: insistendo!
EliminaBasini bellezza!
post azzeccatissimo!!! Parlare di handmade qui in Italia (o almeno nella mia città ^_^) per troppe persone ancora significa due cose: che non sai cosa fare dalla mattina alla sera e quindi ti "diverti" così, oppure che "vabbè, quella cosa lì la so fare pure io, in tre secondi la faccio .." e purtroppo c'è ancora bisogno di far capire a molti che in realtà dietro questi "lavoretti" c'è non solo tanta passione, ma anche cura e lavoro sodo, sperimentazione e costanza e anche tante competenze...quindi a maggior ragione brava a mettere nero su bianco tutti i passaggi che occorrono per creare un bel prodotto!
RispondiEliminaDimenticavo: la collana è stupenda, io non avrò mai tutta quella pazienza e cura, complimentoni!!! ^_^
Penso che bene o male sia così in moltissime città italiane. In questo senso dovremo lavorare molto e ovunque; abbiamo la fortuna di poter spiegare certi concetti via web e di raggiungere in questo modo più persone.
EliminaGrazie Silvietta! Un baso grande grande!
leggo solo ora!!! che bellissimo post hai scritto, mi sono commossa!
RispondiEliminasulla collana non mi esprimo nemmeno! x mè è un'opera d'arte!
Bella Vere, ti porgo fazzolettino e poi ripartiamo!
EliminaBaciozzoli!
Brava Ilaria, sia per il post che per le tue creazioni meravigliose. Il collare è superlativo e solo a vederlo si capisce che ci sono voluti giorni per realizzarlo. Tutti sono capaci di fare tutto quando si trovano davanti ad un lavoro handmade, però non fanno un bel niente. Tutti bravi a chiacchiere! La cosa più deprimente che mi capita di notare è che a volte sono anche gli amici e le persone a me più vicine, e che conoscono l'impegno e il tempo che dedico al mio "lavoro", a non capire il valore di un oggetto fatto a mano...
RispondiEliminaUn abbraccio!
Barbara
E appunto per questo dobbiamo sbatterci a parlare e far capire le cose. Sono convinta che inizieremo a trovare orecchie ricettive, che queste orecchie raccoglieranno il messaggio e a loro volta divulgheranno. Con pazienza, ma un movimento possiamo crearlo!
EliminaBaci e grazie!
wow, grazie mille per aver condiviso tutto il processo creativo e produttivo di questo bellissimo pezzo! massima stima!
RispondiEliminaCiao Fern, grazie e complimenti per i nuovi anelli!
EliminaBasin!
Bravissima! Condivido tutto e diffondo!! Complimenti per i tuoi CAPOLAVORI!
RispondiEliminaBellissimo l'articolo e meravigliose le tue creazioni!!! Ci ho lasciato occhi e cuore!! Riguardo all'articolo finalmente saprò come rispondere a chi usa con leggerezza e poco rispetto termini inappropriati,dunque grazie!! cuore!! faccio oggetti handmade da poco ma sarei onorata se dessi un occhio al mio blog...http://chiarazuincreazionifimo.blogspot.it/ grazie!!
RispondiEliminaChiara