Chi conosce la produzione di bijoux proposta negli anni passati, spesso si stupisce che abbia deciso di lasciare quel tipo di materiali, seguiti ormai con un discreto interesse, per dedicarmi esclusivamente al riciclo.
In questo post cercherò di rispondere alla domanda ricorrente che mi viene fatta: perchè non lavori più le paste polimeriche e le resine?
Qualcuno probabilmente ricorda un post in cui parlavo di pulizie naturali della casa (qua per un refresh) e alla scelta di limitare al massimo l'uso della chimica nei prodotti di uso quotidiano. Questa cambio di abitudini mi ha portato a fare anche delle considerazioni di altro tipo e ha determinato un ulteriore cambio di percorso.
Per natura sono inmamorata della plastica e dei suoi colori: sono le reminiscenze degli anni 90, in cui impazzivo per le borse, le scarpe, gli orecchini e molte altre cose, fatte in questo materiale e in gomma; le paste polimeriche e le resine mi hanno permesso di "produrla" in casa, decidendone i colori, le forme e il design finale.
Scegliendo però di cambiare un certo tipo di consuetudini, non ho potuto fare a meno di pormi principalmente queste domande: ha senso che io porti avanti un tipo di discorso in casa se sono poi la prima a immettere nuove sostanze nell'ambiente, anche se sicuramente in modo controllato e in quantità limitata? Le industrie che mi forniscono le materie su cui lavorare, come la pasta polimerica modellabile (tradotto in parole povere pasta a base di petrolio) e la resina, partendo quindi a monte della situazione, che impatto possono avere sulla natura? Il pianeta è sempre più scarso di risorse a cui attingere, proprio grazie al lavoro industriale, io voglio continuare a contribuire in questo senso o posso pensare a un altro tipo di scelte?
Una volta entrata in questo vortice di domande sull'etica delle cose su cui stavo lavorando, mi sono anche dovuta dare delle risposte, che mi hanno portato a un deciso cambio di rotta.
Continuo a lavorare sulla plastica, ma quella che è già in circolo: visto che uso solo acqua di rubinetto, sono diventata la piccola discarica del condominio. I vicini che bevono acqua e bibite in bottiglia sanno che prima di passare dalla campana, è meglio che passino a trovarmi. Idem per i tappi del prosecco: sughero, gabbiette e cappellini metallici sono elementi fantastici su cui lavorare! Il materiale è decisamente infinito.
La carta che adopero per completare le mie componenti arriva tutta da riviste che verrebbero eliminate.
Filo e Colori di Ila - Anelli (RE)tones summer 2013 riciclo di sughero, carta di giornale, bottiglie di plastica e recupero di filato di cotone, scarto di lavorazioni precedenti (shop) |
Gli unici prodotti che per ora continuo a comprare, sono la colla e la vernice, che secondo i miei standard devono essere esclusivamente ad acqua, in modo da non usare solventi chimici per la pulizia dei pennelli che adopero; in questo modo posso lasciarli a mollo in un vasetto con acqua e un pezzetto di sapone di marsiglia, lo stesso che uso per il bucato chiaro: dopo qualche ora tornano morbidi e puliti, con un impatto veramente minimo sull'ambiente, anche perchè l'intingolo viene usato un'infinità di volte, prima di essere sostituito.
Filo e Colori di Ila - Bangles (RE)tones summer 2013 riciclo di sughero, carta di giornale, bottiglie di plastica e recupero di filato di cotone, scarto di lavorazioni precedenti (shop) |
Qualcuno mi dice che ora fa molto figo dire di occuparsi di riciclo e sicuramente per alcuni sarà così; io delle volte invece trovo delle difficoltà a presentare il mio lavoro se sono al di fuori da un ambito di eco design: mi capita spesso che persone che arrivano entusiaste a vedere i bijoux esposti, dimostrino grande entusiasmo per le linee, lo stile e i modelli, ma appena chiedono in quale materiali sono realizzati vedo delle espressioni tra l'allibito e lo schifato, tipo: argh... è spazzatura? e la manina si ritrae.
Ovviamente c'è anche chi di fronte all'idea di riuso e riciclo, per fortuna, invece si accende positivamente...
Filo e Colori di Ila - Orecchini (RE)tones summer 2013 riciclo di carta di giornale e bottiglie di plastica (shop) |
Continuo ad essere felice della scelta che ho fatto: i materiali da riciclare sono veramente infiniti, basta riuscire guardare le cose con occhi differenti. Spesso prima di buttare qualcosa mi trovo a rigirarla più volte tra le mani e a pensare cosa potrebbe diventare, come trasformarla?
Può essere un abito, un vaso, una vecchia t shirt... frequentemente possiamo dargli una vita nuova e non farlo finire in discarica.
Se la maggior parte di noi agisse in questo senso, la riduzione di rifiuti sarebbe notevole e altrettanto notevole sarebbe il risparmio di risorse del pianeta.
POST IT
Per una quindicina di giorni probabilmente non riuscirò a scrivere nel blog: mi prendo una pausa estiva e non so se riuscirò ad aggiornare.
Lo shop in A Little Market resta aperto e dal 6 luglio alle 08:30, fino al 4 agosto alle 24:00 troverete alcuni pezzi in saldo: un occasione per conoscere il mio lavoro, farsi o fare un regalo sostenibile e risparmiando un po'.
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Lo shop Etsy, invece viene chiuso.
Vi auguro giornate felici e soleggiate!
A presto!
Belle davvero le tue cose. E ancora più belle perchè etiche ;)
RispondiEliminaGrazie di cuore ragazzi/e!!! Felice che siano nelle vostre corde!
EliminaIo penso che è nella sensibilità di ogni creatrice la sperimentazione. Nel mio caso non ho potuto fare a meno di imbattermi nella carta e di scoprire infinite possibilità creative. Alla fine, sono certa, ci arrivano tutte al riciclo o per questioni etiche o per trovare nuove possibilità.
RispondiEliminaCiao Giorgia! Certo la sperimentazione deve essere parte fondamentale di un creativo, se poi tutti riuscissimo ad arrivare ad un certo tipo di scelte, ne guadagnerebbe anche l'ambiente. Io da mamma non riesco a non pensare all'ambiente in cui vivranno da adulti i nostri figli, ed eccomi quindi al punto di svolta.
EliminaUn bacione e buona sperimentazione etica!
Io apprezzo molto chi come te fa del riciclo un'arte e non capisco cosa ci sia da schifarsi. Se l'oggetto è bello e curato, il fatto che provenga da materiali di recupero non può che essere un grande punto a favore!
RispondiEliminaMi piacciono le paste polimeriche: qualche volta mi sono posta lo stesso tuo dilemma etico, ma sono convinta del fatto che se si cerca di limitare gli sprechi (infatti sto molto attenta prima di cuocere le paste o mischiare i colori) non saranno le 2 tortine e i 3 pupazzetti miei e di qualche altra anima creativa a rovinare il pianeta. Non riesco a essere così drastica... :)
Ciao, grazie per il commento. Sì, capisco anche il tuo punto di vista ed è un osservazione che sento fare spesso; però io vedo anche il problema a monte, come dicevo nel post e mi chiedo che impatto ambientale possano avere le industrie che ci forniscono i materiali, da qua la mia decisione drastica. In più non posso fare a meno di pensare che siamo tante goccioline e che insieme formiamo un oceano... spero sempre più pulito!
EliminaTi abbraccio e auguro buon lavoro, con qualsiasi materiale tu decida di creare!
Il tuo ragionamento non fa una piega e in tutto mi trova d'accordo.Anche io sono orientata ad uno stile di vita che sia il più possibile etico e rispettoso dell'ambiente.Tutto quello che faccio o non faccio (dal non conumare carne,non acquistare prodotti di grandi multinazionali,acquistare frutta e verdura a km0 etc) vanno in questa direzione.Uso materiali di recupero in tanti modi diversi (come il divano fatto con i bancali) e ne faccio oggetti di uso quotidiano.Anche nella mia "attività" di creativa ogni tanto compare qualche materiale di recupero ma...a lavorare il fimo non riesco a rinunciare.E' una contraddizione e ne sono consapevole.I materiali di recupero mi attirano molto e sono sempre alla ricerca di progetti da realizzare,ma per ora non credo riuscirò a lasciare il fimo purtroppo.
RispondiEliminaCiao Lady! Io penso che già le scelte che hai fatto in altri campi della tua vita (che corrispondono anche alle mie) siano decisamente d'aiuto per l'ambiente. Poi credo anche che ognuno di noi debba fare quello che sente, io non sono riuscita a scindere le cose e da qui la voglia di cambiare anche in ambito creativo. Anche produrre handmade è una scelta che allontana dalle multinazionali e quindi forza così!
EliminaUn baso grande grande!
Condivido le tue scelte personali, quindi non posso che condividere il percorso di cambiamento che ti ha portato dove sei adesso. Io non produco tutti i miei oggetti con il riciclo, ma utilizzo molto spesso componenti di recupero, e nella mia vita ho eliminato quasi totalmente detersivi e detergenti industriali, e ho imparato ad autoprodurmi ciò che mi serve. E' un percorso che ha tratti lenti e tratti più veloci, ma che sicuramente ti porta in n un punto lontano da dove eri prima. La vita in fondo un viaggio, no? :)
RispondiEliminaAssolutamente sì e come tale ha salite, discese... strade dritte e poi improvvisamente tortuose! E' il bello della vita no?
EliminaUn besazzo!
hai fatto le tue scelte, ne sei consapevole e coerente. Fai benissimo. Se abitassimo vicine verrei tutti i giorni a portarti qualcosa per vedere come le manipoli. Adoro i bijou con materiale riciclato, anzi, mi attirano piu' delgi altri. Buona Estate Ila!
RispondiEliminaMa magari Cri, pensa quanto ci divertiremmo insieme: io, te e le "spazzature" da rinobilitare! Un bacio e tanto LOVE!!!
Elimina... ciao, arrivo adesso al tuo blog ... bello e interessante per le idee e i materiali che proponi o riproponi !!
RispondiEliminati seguirò con molto piacere
ciao
Patty
Ciao Pat! allora ti aspetto qua!
EliminaBuon tutto!
Ciao Ilaria! ti ho scoperta oggi e ti seguirò molto volentieri! Le tue creazioni mi piacciono molto per la loro originalità, si vede che sono pensate!!!
RispondiEliminaAnche io uso la plastica riciclata e se volessi passare dal mio blog ne sarei felice!
Complimenti ancora per il tuo lavoro!
Serena
Ciao Serena! Grazie per essere passata e per le tue parole. Sono passata e dico brava brava brava!
EliminaUn bacione!
Belli e originali, complimenti!
RispondiEliminaGrazie Claudia e scusa il ritardo con cui rispondo. Alla prossima!
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